Sono otto gli appuntamenti della nuova edizione de “La Musica dei Cieli”, la manifestazione che dal 1996 fa risuonare le voci e le musiche delle religioni del mondo nelle chiese, nei luoghi di culto e nei teatri di Milano e della Lombardia, promuovendo la conoscenza e il dialogo tra le culture attraverso le musiche della spiritualità, e che quest’anno si svolgerà interamente in streaming, sul sito del Corriere della Sera, dal 15 al 22 dicembre, sempre alle ore 16.
Per l’occasione è stata rinnovata, almeno in parte, anche la formula, visto che al programma prenderanno parte non solo musicisti di fama (tra cui Rokia Traorè, gli Avion Travel, Paolo Fresu, Daniele Di Bonaventura, Dimitri Grechi Espinoza, Redi Hasa, Rocco Nigro e Marco Schiavone), ma anche rappresentanti del mondo del teatro e della cultura come l’attore Moni Ovadia e il giornalista e scrittore Corrado Augias.
Proprio a Moni Ovadia, accompagnato dal violinista Maurizio Dehò e dal fisarmonicista Nadio Marenco, è affidato il compito di inaugurare, martedì 15 dicembre, la nuova edizione con lo spettacolo “Laudato Sì”, interpretazione laica e partecipe dell’omonima enciclica nella quale Papa Francesco ha posto l’accento su alcune emergenze del nostro tempo, dalla lotta alla povertà alla giustizia sociale, dall’emergenza climatica alla sostenibilità dei consumi.
Il giorno dopo, mercoledì 16, sarà la volta dei violoncellisti Redi Hasa e Marco Schiavone e del fisarmonicista Rocco Nigro con il progetto “Lutja E Adriatikut”: un’unica preghiera si alza dal braccio mare che separa e tiene insieme due sponde, il santuario De Finibus Terrae di Santa Maria di Leuca con le montagne d’Albania. Da un lato il mantice malinconico di Rocco Nigro, giovane protagonista del Rinascimento Salentino, e il violoncello classico ma morso dalla tarantola di Marco Schiavone, dall’altro Redi Hasa, violoncellista che da molti anni gira il mondo con Ludovico Einaudi. Tre musicisti con storie diverse, ma con un unico respiro e un’identica visione dei poteri taumaturgici della musica.
Da non perdere neppure, giovedì 17 dicembre, il concerto della cantante maliana Rokia Traorè, che alla grande Madre Africa ha dato un respiro creativo e internazionale. Cantante, compositrice e polistrumentista, figlia di un diplomatico di stanza negli Stati Uniti, in Europa e in Medio Oriente, Rokia Traoré presenterà il suo sesto album “Né So”, uno dei più punti più alti della sua carriera artistica. La sua musica è sempre stata influenzata dalla tradizione delle radici africane, così come dal pop e dal rock di matrice europea e statunitense.
Venerdì 18 dicembre riflettori puntati su Corrado Augias: il noto giornalista e scrittore presenterà lo spettacolo “Il grande romanzo dei Vangeli”, in cui i protagonisti sono soprattutto i personaggi, i racconti e le avventure che affollano le quattro versioni dei Vangeli a noi più noti. Dallo stupore per questa umanità e dalla meraviglia per queste straordinarie presenze umane l’autore è partito per il suo nuovo lavoro, che “legge” i Vangeli come una grande opera letteraria.
Sabato 19 dicembre sarà la volta della cantante e musicista persiana Yalda, accompagnata da Fabio Marconi (chitarra) e Daniela Savoldi (violoncello). Yalda, che si è laureata al Conservatorio di Teheran e che a 26 anni si è trasferita in Italia (ha al suo attivo collaborazioni con Pacifico e Raiz e con i registi Salvadores e Soldini), per “La Musica dei Cieli” ha approntato un programma intitolato “Silbestan”, ovvero “Il giardino delle mele”, dove farà conoscere alcune composizioni originali e i gioielli della sterminata tradizione musicale e poetica persiana. La sua voce di velluto e le note millenarie del sedar, il liuto persiano a quattro corde con cui talvolta si esibisce, affascinano e risplendono nelle sue performance dal vivo.
Domenica 20 dicembre, Paolo Fresu (flicorno) e Daniele di Bonaventura (bandoneon), due tra i più famosi e apprezzati jazzisti italiani, saranno protagonisti di “Notte de chelu nei cieli del Natale”, un concerto dedicato alle musiche dei giorni di festa. In particolare, Fresu ci racconterà il Natale di oggi attraverso i suoi ricordi d’infanzia e le canzoni che accompagnavano la trepidazione dell’attesa, la raccolta del muschio e del pungitopo, i presepi di sughero e stagnola. “Notte de chelu, notte di gelo” è il modo di dire vigilia in Gallura, ma è anche un canto natalizio composto nel 1927 da Pedru Casu, parroco di Berchidda, e da Agostino Sanna. Da qui Fresu e Di Bonaventura fanno cominciare il loro racconto di Natale, che poi si dipanerà attraverso un grande standard jazz come “I’ll be home for Christmas”, uno straordinario “Joy to the world” tratto da un salmo di Re David sulle musiche di Haendel, per terminare con un altro canto tradizionale sardo, cioè “Naschid’est in sa cabanna” (sempre di Casu e Sanna), e infine “Adeste Fideles”, inno natalizio trascritto da un vecchio canto popolare irlandese.
Il sassofonista Dimitri Grechi Espinoza e il fotografo Pino Ninfa daranno vita il 21 dicembre daranno vita all’evento intitolato “Sulle tracce della spiritualità”: tra i pochi musicisti di formazione jazzistica che hanno saputo raccogliere l’eredità spirituale di John Coltrane, Dimitri si distingue per la profondità del dialogo instaurato con le tradizioni spirituali del mondo. Dalla sua ricerca e dall’incontro con le fotografie di Pino Ninfa, autore di toccanti reportage sulle rappresentazioni del Sacro, nasce un viaggio tra suono e immagine per ritrovare gesti antichi, cosmologie attive e la quotidianità del trascendente nelle chiese rupestri dell’Etiopia, nel muro del pianto a Gerusalemme, nei canti funebri sudafricani, nella trance e nelle processioni siciliane, tra i pellegrini del Gange, sacerdoti Indù, santi ed esegeti di testi sacri. Le suggestioni della musica e dei suoi reverberi interagiscono con la visione delle fotografie, accompagnando gli spettatori in un viaggio nell’intensità e nella varietà delle esperienze spirituali dell’uomo.
Infine, per l’evento di chiusura della manifestazione, domenica 22 dicembre saranno di scena gli Avion Travel, storica formazione composta da Peppe Servillo (voce), Peppe D’Argenzio (sax), Flavio D’Ancona (tastiere), Duilio Galioto (piano e tastiere), Ferruccio Spinetti (contrabbasso) e Mimì Ciaramella (batteria). Per “La Musica dei Cieli”, la band fondata quarant’anni or sono dal grande chitarrista Fausto Mesolella (scomparso tre anni fa) ha preparato un programma intitolato “Il Tempo Migliore”, che parte da un testo di Natalia Ginzburg. In scaletta non mancheranno le più belle canzoni di un gruppo che, con il suo inconfondibile impasto di sapienza e ironia, leggerezza e profondità, ha trionfato a Sanremo nel 2000.
Maggiori info: lamusicadeicieli.it; www.corriere.it