È in programma dal 4 al 18 novembre, al Piccolo Teatro Grassi e al Teatro Studio Melato, a Milano, la quarta edizione del MIT Jazz Festival, che anche quest’anno ospita, come di consueto, una serie di progetti originali che esprimono, a vari livelli, la dimensione contemporanea del jazz.
Da una parte, la dimensione del suono puro e gli intrecci con la musica elettronica, fondati su un progetto ampiamente legato all’improvvisazione, tipico del mondo di Enrico Intra, che presenterà alcune nuove produzioni nonché il suo ultimo album, edito dalla Taste Records. Dall’altra parte, il legame con il mondo della canzone e con gli arrangiamenti jazz delle pagine di Lucio Dalla, che con la musica di derivazione afroamericana aveva un particolare feeling, evidente quando suonava il suo amato clarinetto. Infine, il rapporto tra musica e letteratura e, in particolare, tra l’universo letterario di Italo Calvino e le musiche di Claudio Angeleri ispirate dalle opere del grande scrittore, di cui un giovane attore leggerà pagine significative.
Quest’anno il MIT Jazz Festival non si svolgerà in tre giornate consecutive, ma sarà inserito quasi interamente nel periodo di JAZZMI, suggellando una collaborazione e un gemellaggio con una manifestazione ormai di livello mondiale.
Si parte, come detto, lunedì 4 novembre, al Piccolo Teatro Grassi (via Rovello 2, ore 21, ingresso 20 euro; introduzione al concerto a cura di Maurizio Franco) con il progetto “Sound Planets” di Enrico Intra e Alex Stangoni, titolo anche del nuovo disco del pianista milanese. Figura centrale del jazz contemporaneo italiano ed europeo, Intra propone un nuovo capitolo del suo lungo e articolato lavoro sul suono: astrazione, fascinazione timbrica e dialogo con l’elettronica producono una musica di eccezionale impatto emotivo, legata all’improvvisazione e ispirata da nuove composizioni, intese come incipit, atte a guidare il percorso improvvisativo. Un concerto nel quale Intra esplora una serie di pianeti sonori ove prevale la dimensione del puro suono e gli intrecci tra il piano acustico e la musica elettronica.
“Sound Planets” sarà una vera e propria performance basata sul dialogo con il live electronics di Alex Stangoni, uno dei più originali performer che utilizzano i suoni elettronici dal vivo, un artista con cui Intra collabora da molto tempo. Grande protagonista dell’improvvisazione, Intra proporrà quindi una musica in cui la suggestione dei suoni, assolutamente inediti, non è mai fine a se stessa, ma si fonda su contenuti profondi, nei quali emergono in filigrana tanto le sue radici jazzistiche quanto la sua conoscenza della grande tradizione del Novecento europeo.
MIT Jazz Festival proseguirà lunedì 11 novembre al Piccolo Teatro Studio Melato con il concerto dell’ensemble del pianista Claudio Angeleri, che omaggerà Italo Calvino con musiche ispirate al romanzo breve “Castello dei destini incrociati” del grande scrittore, e si concluderà il 18 novembre al Piccolo Teatro Grassi con “Lo swing di Lucio Dalla”, a cura della Civica Jazz Band diretta da Intra. Gli arrangiamenti dello stesso Intra (ma anche di Paolo Tomelleri, Alberto Mancini e Luca Missiti) faranno rivivere in chiave jazz diversi capolavori di Dalla, cantautore dal forte senso melodico. Sul palco anche il gruppo Time Percussion di Tony Arco e, come solista ospite, il grande clarinettista Paolo Tomelleri, particolarmente congeniale per storia e inclinazione musicale a interpretare questa musica.