Atelier Musicale: il duo Faraò-Bonisolo sabato 25 gennaio alla Camera del Lavoro di Milano


MILANO – Ritorna l’Atelier Musicale, la rassegna in bilico tra jazz e classica contemporanea organizzata dall’associazione culturale Secondo Maggio: per inaugurare la seconda parte della XXX stagione, gli organizzatori hanno invitato, sabato 25 gennaio alla Camera del Lavoro di Milano, un duo costituito da due grandi jazzisti come il pianista Antonio Faraò e il sassofonista Robert Bonisolo (inizio live ore 17.30; ingresso 10 euro con tessera associativa di 5/10 euro).
Il primo, che pochi giorni fa ha festeggiato i suoi sessant’anni, di cui quasi cinquanta passati sul palcoscenico, è uno dei pianisti di maggior rilievo del panorama nazionale e internazionale del jazz, come dimostra la sua ampia discografia, costellata di partnership di assoluto rilievo. Al suo fianco hanno infatti inciso artisti del calibro di Jack De Johnette, Chris Potter, Joe Lovano, André Ceccarelli, Didier Lockwood, Chico Freeman e Franco Ambrosetti tra i tanti. Inoltre, Faraò vanta la vittoria, nel 1998, del più prestigioso concorso internazionale di piano jazz: il Concours Martial Solal-Grand Prix de la Ville de Paris.
Canadese di origine, Robert “Bob” Bonisolo è stato, come Faraò, un vero enfant prodige. Ha studiato con sassofonisti di altissimo profilo quali, tra gli altri, John La Porta, Jerry Bergonzi e soprattutto Dave Liebman, che lo ha convinto a trasferirsi a New York. Dagli anni Novanta vive in Italia e ha suonato con molti dei grandi jazzisti italiani, oltre a svolgere attività didattica.
Questo originale concerto presenta due musicisti che hanno linee stilistiche non dissimili, che partono dagli anni Sessanta, con McCoy Tyner ed Herbie Hancock come riferimenti del pianista, John Coltrane per il sassofonista, per poi sviluppare quella linea in un linguaggio contemporaneo. Entrambi hanno poi conoscenze profonde anche in ambito classico e sono, indiscutibilmente, due virtuosi dei loro strumenti. A Milano proporranno un dialogo centrato sulle composizioni di Faraò, a volte dalle melodie articolate, ma anche concepite come semplici spunti tematici che lasceranno ampio spazio al gioco improvvisativo. Un concerto “nel segno del jazz” più legato alla sua tradizione americana, che apre al più alto livello la seconda parte della XXX stagione dell’Atelier Musicale.
 
 

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