È uscito il 20 settembre scorso “Let Me Play, Let Me Pray”, il nuovo album del pianista e compositore Nico Morelli, il suo primo in piano solo. Incoraggiato da Paolo Fresu, il jazzista pugliese, residente dal 1998 a Parigi, ha pubblicato per l’etichetta Tuk Music questo lavoro. Una di sfida che Morelli ha condotto a modo suo: non restando ancorato a un’idea o ad un suono definito e immutabile, ma spaziando in completa libertà tra i generi che più gli appartengono, che rappresentano la sua formazione e che più gli donano piacere nell’esecuzione: una summa del suo percorso artistico. Nel suo disco disco si trovano, quindi, brani originali, improvvisazioni, standard, classica, pezzi rock e folk (su cui Morelli conduce una ricerca musicale da diversi anni) ma non solo. Il tutto filtrato dalla sensibilità dell’autore, che cerca di estrarre sempre qualcosa di nuovo e di personale da ogni brano. Ciò che rende peculiare questa registrazione è il fatto che Morelli ha realizzato l’album con l’aiuto di due sound designer, Emanuele Battisti e Diego Baeza, che hanno usato l’elettronica in tempo reale, senza aggiunte in post-produzione, innescando così un vero e proprio interplay tra il piano e i suoni elettronici, che hanno dialogato in diretta influenzandosi reciprocamente.