Dal 21 al 24 marzo le musiche del mondo al Bergamo Jazz Festival

“In The Moment of Now” è il titolo che il sassofonista statunitense Joe Lovano, il direttore artistico della manifestazione, ha scelto per la nuova edizione del Bergamo Jazz Festival, la prima con la sua firma: organizzato da Fondazione Teatro Donizetti, con il sostegno di Comune di Bergamo, MIC-Ministero della Cultura e di sponsor privati, il festival si svolgerà dal 21 al 24 marzo, con i concerti al Teatro Donizetti e al Teatro Sociale affiancati da numerosi eventi sparsi per la città. Fedele alla naturale visione internazionale del Festival, l’edizione di quest’anno sarà, quindi, ancora una volta una finestra spalancata su una musica che, pur non trascurando il proprio passato, continua a mostrare segni di vitalità nel suo essere mutevole e ideale punto di incontro tra musiche e culture diverse.

Jazz al Donizetti
Le tre consuete serate in abbonamento al Teatro Donizetti, da sempre sede principale del festival, si svolgono dal 22 al 24 marzo (con inizio alle ore 20.30), con la partecipazione di illustri firme del jazz odierno, ad iniziare da uno dei maggiori specialisti delle sei corde, John Scofield, apripista della serata inaugurale. Il chitarrista nativo dell’Ohio presenterà il suo progetto “Yankee Go Home”, un viaggio tra rock e folk a stelle e strisce, ovviamente con il filtro della sua spiccata sensibilità jazzistica. A seguire si ascolterà il quartetto del sassofonista di origine portoricana Miguel Zenón, uno dei più brillanti alfieri odierni del jazz impregnato di aromi e ritmi latini. Anche la serata di sabato 23 vedrà in scena, in apertura, un valoroso sassofonista, Bobby Watson, veterano di infinite battaglie musicali nel solco del più sanguigno linguaggio jazzistico di matrice Bop. Sarà quindi la volta del progetto speciale di Bergamo Jazz 2024, ideato in coincidenza con il 50esimo anniversario del concerto che l’Art Ensemble of Chicago tenne al Donizetti il 20 marzo del 1974: per l’occasione, il batterista e percussionista Famoudou Don Moye, motore ritmico del celebre gruppo, ha allestito una formazione comprendente il bassista Junius Paul, il violinista Eddy Kwon, il pianista e trombonista Simon Sieger, la poetessa e musicista elettronica Moor Mother e Dudù Kouate, percussionista, polistrumentista e griot senegalese che a Bergamo è di casa. Domenica 24, l’ultima serata al Donizetti, vedrà il ritorno di un altro nome che appartiene agli annali del festival bergamasco, il pianista sudafricano Abdullah Ibrahim, autentico poeta degli 88 tasti che lascerà poi il compito di porre il sigillo conclusivo a Bergamo Jazz 2024 a un supergruppo denominato Modern Standards Supergroup, cioè il sassofonista Ernie Watts, il pianista danese Niels Lan Doky, il bassista Felix Pastorius, figlio del leggendario Jaco e anch’egli musicista prodigioso, e il batterista Harvey Mason.

Jazz al Sociale
Come da tradizione ormai consolidata, saranno due gli appuntamenti al Teatro Sociale di Città Alta, il primo dei quali, la sera di giovedì 21 marzo (sempre ore 20.30) vedrà in azione dapprima un trio formato dal pianista di origine panamense Danilo Pérez, dal bassista John Patitucci e dal batterista Adam Cruz, tutti fuoriclasse nei rispettivi strumenti, e poi il rodatissimo quartetto del trombettista Fabrizio Bosso, uno dei jazzisti italiani più amati dal grande pubblico. Domenica 24 marzo (ore 17.00) i riflettori saranno invece puntati su uno dei nomi nuovi della world music: la violoncellista e cantante Ana Carla Maza, estrosa artista cubana che presenterà, coadiuvata da tre musicisti, il suo album fresco di stampa Caribe, contagioso mix di cumbia, son, bossa, samba, salsa, rumba, reggae e altro ancora.

Jazz in città
Da tempo Bergamo Jazz entra nei piccoli teatri e nei musei per offrire performance musicali preziose, spesso considerate dalla stampa italiana ed estera tra le proposte artisticamente più stimolanti del Festival. Ad aprire la serie di concerti sparsi per la città sarà, giovedì 21 marzo al Teatro Sant’Andrea di Via Porta Dipinta (ore 17), un veterano del pianoforte jazz, l’americano Dave Burrell, depositario di una tradizione che tra le sue dita si rinnova di continuo. Stessa sede per il concerto che domenica 24 (ore 11) avrà come protagonisti il sassofonista Emanuele Cisi e il pianista Salvatore Bonafede, un duo che mira all’essenza di un linguaggio espressivo intimo ma nel contempo di grande comunicativa. Anche l’Auditorium di Piazza della Libertà ospiterà due appuntamenti: venerdì 22 (ore 17) con il duo formato da Moor Mother e da Dudù Kouate, in un dialogo tra sperimentazione a ancestralità; sabato 23 (sempre alle 17) con il progetto “Songs of Love and Exile” della cantante di origine albanese Elina Duni e del chitarrista britannico Rob Luft. Ancora il 23, ma all’Accademia Carrara e alle ore 11, è previsto un altro concerto che getta un ponte tra suoni diversi: ne sarà artefice la flautista e vocalist franco-siriana Naïssam Jalal insieme al contrabbassista transalpino Claude Tchamitchian. A rendere ancor più nutrita e qualificata la presenza femminile a Bergamo Jazz 2024 sarà, domenica 24 in Sala Piatti (ore 15), la contrabbassista Federica Michisanti, pluripremiata nel Top Jazz 2023 di Musica Jazz come miglior musicista dell’anno e per il miglior disco, oltre che come leader di un proprio gruppo. Il suo French Quartet vedrà l’illustre presenza del clarinettista francese Louis Sclavis.

Scintille di jazz
Scintille di Jazz è la rassegna (gratuita; prenotazione consigliata), quasi un piccolo festival nel grande festival, che da anni Bergamo Jazz dedica, con la consulenza artistica di Tino Tracanna, ai giovani talenti. Cinque i concerti in cartellone distribuiti in vari locali, a cominciare dal Circolino di Città Alta che giovedì 21 (doppio set: ore 18 e ore 19.15) farà da cornice al raffinato duo della cantante Simona Parrinello e del pianista Gianluca Di Ienno. New entry il Cellarium di Via Pignolo, nella cui antistante piazzetta si esibirà venerdì 22 alle ore 18.30 il trio del batterista Antonio Fusco. Il giorno dopo, allo stesso orario, Scintille di Jazz si trasferirà a Daste, per il concerto del quartetto del sassofonista Raffaelo Fiengo, con al pianoforte il promettente Thomas Umbaca. Due i concerti ospitati dal Dieci10 di via Quarenghi, entrambi alle ore 22: venerdì 22 con il trio del batterista bergamasco Filippo Sala (con Enrico Terragnoli alla chitarra e Danilo Gallo al basso) e sabato 23 con l’H-Owl Project proveniente da Matera.

Around Bergamo Jazz
Bergamo Jazz si intreccia con altre arti (cinema, fotografia e danza) dando luogo a eventi interdisciplinari che, nel tenere conto delle specificità di linguaggio, favoriscono uno scambio di esperienze espressive. Particolarmente significativo sarà il passaggio di testimone con un altro festival internazionale della Città, Bergamo Film Meeting.Sempre in tema di jazz e cinema, si potrà assistere alla proiezione di Lovano Supreme, sentito omaggio al direttore artistico di Bergamo Jazz firmato da Franco Maresco. Per la fotografia, gli spazi del Donizetti Studio ospiteranno, dal 19 al 24 marzo, una selezione di immagini realizzate dal bergamasco Fabio Gamba, scomparso lo scorso anno, e riunite sotto il suggestivo titolo Another Kind of Blue. Il binomio danza contemporanea e jazz sarà quindi al centro della performance Mercurio ideata dalla coreografa e danzatrice Luna Cenere e dal sassofonista e compositore Antonio Raia, la cui prima rappresentazione nazionale avverrà il 14 giugno (Monastero del Carmine) nell’ambito del Festival Danza Estate.

Incontriamo il jazz
Anche quest’anno il CDpM Europe propone nell’ambito di Bergamo Jazz una serie di incontri rivolti agli allievi delle suole primarie e secondarie, in programma all’Auditorium di Piazza della Libertà, con lo scopo di avvicinare a una musica ricca di storia e di contenuti, quale è il jazz, le giovani generazioni.

International Jazz Day
Martedì 30 aprile Bergamo Jazz celebrerà la giornata internazionale del jazz con un evento straordinario sulle Mura di Bergamo, bene tutelato dall’UNESCO che dal 2011 patrocina lo stesso International Jazz Day. Al tramonto, in una location che verrà svelata solo a ridosso del concerto, il pianista Simone Graziano accompagnerà il calare del sole lasciando fluire il proprio estro improvvisativo. Un evento che sottolinea i valori di condivisione del jazz e testimonia ulteriormente il legame di Bergamo Jazz Festival con il proprio territorio.

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