È uscito pochi giorni fa “The Song Is You”, album di Enrico Rava e del pianista statunitense Fred Hersch pubblicato dall’etichetta ECM e disponibile in CD e in digitale (da novembre anche in LP). Registrato a Lugano lo scorso autunno, “The Song Is You” suggella l’incontro tra due grandi jazzisti che hanno unito le loro esperienze in un dialogo dai risultati inaspettati e sorprendenti. In questo lavoro, Rava al flicorno ed Hersch al pianoforte, accumunati da un senso affinato dell’improvvisazione jazzistica come arte del narrare, hanno esplorato un repertorio che comprende, oltre a due brani originali – cioè “Child’s Song” di Hersh e “The Trial” di Rava – anche alcuni standard come “Misterioso” e “’Round Midnight” di Thelonious Monk, “The Song Is You” di Jerome Kern, “Retrato em Branco e Preto” di Jobim e “I’m Getting Sentimental Over You” di George Bassman.
«Ci conosciamo da poco più di un anno – racconta Enrico Rava – abbiamo suonato la prima volta a Pescara la scorsa estate. Poi, la magia ed eccoci ancora qui. Quando suono con Fred, ho la sensazione di essere trasportato su un tappeto volante, sul quale vai ad esplorare il mondo scegliendo traiettorie e destinazioni sempre nuove». Dopo il primo concerto nell’estate del 2021, Rava ed Hersch hanno continuato a esibirsi in tutta Italia. E continueranno a farlo: saranno di nuovo insieme, infatti, il 30 ottobre a Piacenza, il 1 novembre a Forlì e il giorno successivo a Udine.
Enrico Rava è senza ombra di dubbio il jazzista italiano più conosciuto e apprezzato a livello internazionale, un musicista senza tempo, passato attraverso le diverse stagioni della storia del jazz sempre da protagonista. La sua poetica immediatamente riconoscibile e la sonorità lirica e struggente, sempre sorretta da una stupefacente freschezza d’ispirazione, risaltano con forza in tutte le sue avventure musicali.
Fred Hersch è tra i pianisti più acclamati dalla critica internazionale. È stato candidato al Grammy per 14 volte e si è aggiudicato alcuni dei premi più prestigiosi del jazz, tra cui il Jazz Pianist Of The Year dalla Jazz Journalists Association nel 2018 e il Prix Honorem de Jazz da L’Acádemie Charles Cros nel 2017 e nel 2018. JazzTimes ha definito il suo modo di suonare non accompagnato come “una forma d’arte completa, autosufficiente, univocamente pura”, mentre All About Jazz ha osservato che “quando si parla di arte del piano solo in jazz, ci sono due classi di artisti: Fred Hersch e tutti gli altri”.