Dal 7 al 16 agosto è di nuovo tempo di Time in Jazz, il festival internazionale ideato e diretto da Paolo Fresu nel suo paese natale, Berchidda (in provincia di Sassari), e in altre località del nord della Sardegna che aderiscono alla 35.a edizione: Arzachena, Banari, Bortigiadas, Buddusò, Budoni, Cheremule, Consorzio Puntaldia, Loiri Porto San Paolo, Luogosanto, Mores, Oschiri, Porto Rotondo, San Teodoro, Tempio Pausania e Tula.
La musica, come sempre, tiene banco con una fitta scaletta di appuntamenti giornalieri, dal mattino alla notte fonda, ambientati in luoghi e scenari sempre diversi: chiesette di campagna, paesaggi marini, borghi e Piazza del Popolo, la piazza centrale di Berchidda, teatro delle cinque serate in programma dall’11 a Ferragosto. Tra i nomi di spicco in cartellone quest’anno figurano la cantante maliana Oumou Sangaré, il sassofonista americano Archie Shepp, autentica icona del jazz degli ultimi sessant’anni, il trombettista norvegese Mathias Eick, l’israeliano Avishai Cohen con il gruppo Big Vicious, e, tra gli italiani, Tosca, Gegè Telesforo, Joe Barbieri e il sassofonista Stefano Di Battista, ma non solo. Da sottolineare inoltre, accanto al ricco programma musicale, il consueto e ampio ventaglio di attività collaterali: presentazioni di libri e novità editoriali, laboratori per bambini, mostre, la consueta rassegna di film e documentari curata dal regista Gianfranco Cabiddu, ma anche incontri con i protagonisti della manifestazione e degustazioni.
“Rainbow” è il titolo che connota quest’anno il festival, con un riferimento alla pace e alla drammatica attualità, ma anche e soprattutto al tema della diversità: «Il jazz nasce dalle diversità – sottolinea Paolo Fresu – Non ci fossero state le migrazioni verso le Americhe dei primi del secolo scorso non si sarebbe creato quel crogiuolo di razze che ha dato vita a uno stile musicale che ha rivoluzionato e arricchito il Novecento».
Sono numerose, quest’anno, le presenze femminili, a partire da Tosca, artista eclettica, cantante e attrice con un’innata propensione per la ricerca e la sperimentazione. Sarà lei la protagonista di uno degli eventi più attesi di ogni edizione del festival: il concerto (martedì 9 agosto alle 18) in omaggio a Fabrizio De André in quella che è stata la dimora del cantautore genovese a L’Agnata, nei pressi di Tempio Pausania.
Violinista, compositrice, improvvisatrice che si muove tra jazz, rock, world-music, avanguardia e sperimentazione, Anais Drago (vincitrice del referendum Top jazz della rivista Musica Jazz 2021 nella categoria “Nuove proposte”) sarà, invece, di scena in “Solitudo”, come si intitola il suo nuovo album, sabato 13 (alle ore 18) alla Chiesa di Madonna di Castro nelle campagne di Oschiri. As Madalenas è il duo formato da Cristina Renzetti e Tati Valle, tra le più attive interpreti di musica brasiliana in Italia: “Todas as coisas” è il loro nuovo live che attinge al repertorio dei due album pubblicati, “Madeleine” e “Vai, menina”, insieme ad alcuni brani inediti proposti in anteprima che faranno parte del prossimo lavoro discografico: giovedì 11 agosto (ore 11) alla Pineta di Sant’Anna, a Budoni. Alla testa del suo quartetto, la contrabbassista e compositrice romana Federica Michisanti (Top jazz nel 2018 e 2020 in categorie diverse e premio Siae 2019) proporrà mercoledì 10 (ore 11) al Parco della Scienza, a Cheremule, una scaletta di sue composizioni originali, connotate da un carattere per così dire cameristico, intervallate da improvvisazioni estemporanee. È fatto invece di suono puro ed elettronica, scrittura e improvvisazione il jazz contemporaneo dell’arpista sarda Marcella Carboni, in concerto l’11 agosto alle 18 a Porto Taverna, la frazione di Loiri Porto San Paolo, in trio con Paolino Dalla Porta al contrabbasso e Stefano Bagnoli alla batteria, nomi di primo piano della scena jazzistica nazionale.
OoopopoiooO è un duo trasversale, non inquadrabile in alcun genere, nato nel 2012 dall’incontro tra Valeria Sturba e Vincenzo Vasi. Oltre al theremin, strumento di cui sono considerati entrambi virtuosi e massimi esponenti, nel parco giochi sonoro dei due si trova di tutto: violino, basso elettrico, tastierine, minisynth, giocattoli, pezzi di cartone, maiali di gomma, percussioni, rullanti, voci suggestive, suadenti e terrificanti. Ogni concerto degli OoopopoiooO, come quello in programma il 10 agosto alle 18 al Castello di Baldu, nei pressi di Luogosanto, è un’esperienza di suoni e visioni, in cui è facile perdersi in atmosfere oniriche e lasciarsi cullare da sonorità impalpabili, ma anche farsi trasportare dal ritmo e dalla leggerezza delle canzoni.
Suoni ancestrali delle origini e fili intrecciati di tradizioni ed esplorazioni in un repertorio di canti recuperati dalla memoria di due persone che collaborano nella musica come nella vita: si presenta così il progetto “A Song Has a Thousand Years” della cantante e compositrice Camilla Battaglia con la contrabbassista Rosa Brunello, in agenda il 12 agosto (ore 18) nella chiesa di Santa Reparata a Buddusò. Un’altra contrabbassista è Caterina Palazzi (migliore compositrice italiana ai Jazzit Award del 2010), che guida la band Sudoku Killer, nata a Roma nel 2007 intorno a un gruppo di musicisti provenienti da esperienze artistiche affini, che spaziano dal jazz al rock alla musica sperimentale. Tre gli album all’attivo del quartetto che il pubblico di Time in Jazz potrà seguire la sera del 10 agosto (ore 21.30) ad Arzachena, nella cornice granitica di Li Conchi.
Un percorso tra canzoni originali e melodie tratte dai più diversi periodi della storia della musica: dal Laudario di Cortona a Bon Iver, da Claudio Monteverdi a Joni Mitchell, cantate e rielaborate immergendole in un sound fatto di pochi elementi musicali e molte voci: così il set in solo della cantautrice milanese Simona Severini, in scena il 12 agosto (ore 11) a Bortigiadas, nella chiesa della Santa Trinità. È un progetto basato sullʼimportanza e sulla scelta del suono il trio Nerovivo della batterista e cantante Evita Polidoro, sabato13 (ore 11) a Tula, nella chiesa di Nostra Signora di Coros. Vincitrice del prestigioso Premio “Massimo Urbani” nel 2020, Sophia Tomelleri è la giovane sassofonista milanese in concerto domenica 14 (ore 11) alla chiesa di San Giovanni a Mores. Il suo quartetto (con gli ottimi Simone Daclon al pianoforte, Alex Orciari al contrabbasso e Pasquale Fiore alla batteria) concilia con gusto le tradizionali sonorità della musica afroamericana con composizioni originali ispirate al jazz moderno e contemporaneo. Nasce, invece, dall’idea di unire il jazz più tradizionale alla musica africana il progetto Uhuru Wetu, omaggio a Bob Marley in programma il 14 (ore 18) a Banari. Partendo dall’esplorazione della figura del più importante musicista reggae, la cantante Connie Valentini e il contrabbassista Camillo Pace, con Achille Succi al sax e Alfredo Laviano alle percussioni, condurranno il pubblico in un viaggio attraverso i suoni e le atmosfere del continente africano, cercando un filo che unisca la musica, la cultura e l’idea di libertà e contaminazione fra tutti i popoli.
E proprio dall’Africa arriva la protagonista del concerto di Ferragosto (ore 21.30) con cui tradizionalmente cala il sipario sul palco di Piazza del Popolo: la maliana Oumou Sangaré, considerata una delle più grandi e influenti cantanti africane, anche impegnata a sostegno dell’emancipazione femminile. A Berchidda arriverà reduce dalla recente pubblicazione del suo ultimo album, intitolato “Timbuktu”. Un’altra voce nel cartellone del trentacinquesimo Time in Jazz è quella di Gegè Telesforo, jazz vocalist, musicista, produttore, compositore, ma anche giornalista, autore, personaggio radiofonico e televisivo, Ambasciatore Unicef, Gegé Telesforo ha attraversato quarant’anni di storia della radio e della televisione con garbo, leggerezza e coerente amore per la sua passione di sempre: il jazz, vissuto con la massima professionalità congiunta ad allegria, ritmo e piacevolezza. E si annuncia un concerto speciale, elegante, carico di passione e di valori umani ed artistici quello che terrà col suo quintetto lunedì 8 agosto (ore 21.30) a Puntaldia, sulla costa nord-orientale.
Difficile trovare un termine per definire l’arte ed esplorare tutte le sfumature della ricerca musicale, letteraria, linguistica, sonora di Joe Barbieri, altro protagonista del festival. Non solo perché l’artista napoletano porta in sé riferimenti alla canzone d’autore della migliore scuola italiana e francese, come anche al jazz e alla bossa nova, ma perché ogni sua canzone è un universo compiuto, in cui la cura per i dettagli racconta la spontanea predisposizione alla bellezza, come potrà testimoniare il pubblico del suo concerto in programma il 9 agosto (ore 21.30) al Teatro all’aperto “Mario Ceroli” di Porto Rotondo.
Oltre a Oumou Sangaré, altri tre grandi artisti internazionali sono attesi questa estate sul palco di piazza del Popolo a Berchidda: il trombettista israeliano Avishai Cohen e il suo collega di strumento norvegese Mathias Eick in quintetto; e, poi, un’autentica icona del jazz, Archie Shepp, che si esibirà in quartetto sabato 13 agosto. Sassofonista, cantante, compositore, cantautore, poeta e drammaturgo, ottantacinque primavere a maggio, paladino del movimento d’avanguardia del Free Jazz negli anni Sessanta e Settanta, Shepp è stato in grado di calarsi anche nel jazz mainstream, restando fedele alla sua estetica. Tecnica e sensibilità gli consentono di integrare i variegati elementi che ha ereditato dai grandi maestri del sax tenore, da Ben Webster a John Coltrane, nel suo personale modo di suonare.
Avishai Cohen inaugurerà l’11 agosto (ore 21.30) la serie di concerti in programma a Berchidda. Cohen si esibirà con il gruppo Big Vicious che ha varato sei anni fa, dopo essersi ritrasferito dagli Stati Uniti nella sua terra natale. Le trame dell’elettronica, della musica ambient e della psichedelia, groove e ritmi del rock, pop, trip-hop e altro ancora, in un approccio aperto che va dai Massive Attack a Beethoven, fanno parte della miscela sonora della band.
Classe 1979, Mathias Eick è considerato da tempo uno dei maggiori talenti del jazz, tra i solisti più immediatamente riconoscibili emersi dalla scena jazz norvegese. Polistrumentista (suona anche vibrafono, contrabbasso, chitarra e tastiere), con il suono della sua tromba e le sue composizioni fortemente melodiche ha ottenuto un riscontro positivo in tutto il mondo, firmando nel 2008 “The Door”, il primo dei suoi cinque album da leader per l’etichetta ECM: uscito l’anno scorso, “When we leave” è il più recente e traccerà le coordinate del concerto con il suo quintetto in Piazza del Popolo domenica 14 agosto. Sullo stesso palco, venerdì 12 riflettori puntati su Stefano Di Battista, uno nomi di primissimo piano del jazz italiano. A Berchidda, il sassofonista romano presenterà con il suo quartetto le musiche di “Morricone Stories”, il suo disco-omaggio al grande compositore e Premio Oscar al quale era legato da una sincera amicizia e da diverse collaborazioni.
Quanto ai tanti impegni di Paolo Fresu, spetterà al trombettista sardo il compito, ormai una tradizione, di suggellare anche questa edizione di Time in Jazz nello scenario lagunare della peschiera di San Teodoro.
Ad affiancarlo e duettare con lui, il 16 agosto, Rita Marcotulli, una delle musiciste di punta del jazz nazionale: l’intimità della sua musica, la sua grande profondità e i suoi arrangiamenti delicati permettono alla pianista romana di spaziare e cercare incroci con altre forme artistiche, in particolare con il cinema, come attestano il premio Ciak d’Oro, I Nastri d’Argento e il David di Donatello ricevuti nel 2010 per la sua colonna sonora per il film “Basilicata Coast to Coast”.
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