È dedicata alle stelle l’edizione n° 34 di “Time in Jazz”, il festival internazionale diretto da Paolo Fresu in programma dal 7 al 16 agosto a Berchidda e in una quindicina di località del nord della Sardegna (Arzachena, Bortigiadas, Buddusò, Bulzi, Ittiri, Loiri Porto San Paolo, Luogosanto, Mores, Olbia, Oschiri, Porto Rotondo, San Teodoro, Telti e Tempio Pausania). Come di consueto, “Time in Jazz” farà tappa con i suoi concerti del mattino e del pomeriggio in spazi e scenari sempre differenti, tra chiesette di campagna, scorci di mare, piazze, boschi e siti archeologici.
Anche quest’anno alla manifestazione parteciperanno artisti di primo piano della scena nazionale e internazionale. A David Bowie, il “Duca Bianco”, è dedicato uno dei concerti di spicco, “Heroes”, progetto di Paolo Fresu che l’11 agosto, a Berchidda, si esibirà con la cantante Petra Magoni, il chitarrista Francesco Diodati, il bassista Francesco Ponticelli, il batterista Christian Meyer e Gianluca Petrella al trombone e all’elettronica. Petrella sarà protagonista di altri due live: affiancherà il vibrafonista Pasquale Mirra il 12 agosto a Buddusò e sarà alla testa del suo gruppo Cosmic Renaissance il 13 agosto Berchidda. Altro impegno in agenda anche per Petra Magoni, che con il contrabbassista Ferruccio Spinetti (Musica Nuda) sarà di scena il 9 agosto per un omaggio a Fabrizio De André a L’Agnata, la tenuta nei pressi di Tempio Pausania che, a metà degli anni Settanta, divenne la dimora del grande cantautore genovese in terra sarda.
Tanti anche i cantanti coinvolti: Fabio Concato (il 14 a Berchidda), tra i più apprezzati rappresentanti della canzone d’autore degli ultimi quarant’anni; Mario Venuti (il 9 a Porto Rotondo), un cammino partito nei primi anni Ottanta con una band come i Denovo prima di intraprendere la sua carriera solistica; John De Leo (il 10 a Telti), già frontman dei Quintorigo, artista trasversale dalla vocalità duttile e sperimentale. E si ascolteranno anche i suoni della tradizione sarda con gli organetti di Pierpaolo Vacca e del giovanissimo Giacomo Vardeu (il 15 a Berchidda): tradizione che, da isola a isola, si incrocerà con quella celtica in una “Suite Sardegna” proposta ad hoc dalla violoncellista irlandese Naomi Berrill (il 12 a Bortigiadas).
Ma è naturalmente il jazz nelle sue diverse declinazioni e nei suoi immediati dintorni a fare la parte del leone nel programma del festival: ecco dunque in arrivo a Berchidda (il 12 agosto) il trombettista Avishai Cohen, stella del jazz israeliano, alla testa del suo gruppo elettrico Big Vicious con cui ha firmato uno dei dischi più interessanti dello scorso anno. Tra i musicisti italiani, spazio a Fabio Giachino, artista eclettico, attivo come pianista entro i confini del jazz e della musica improvvisata ma anche come producer nel campo della musica elettronica (il 10 a Luogosanto); al Trio Bobo, formazione di impronta jazz-rock nata nel 2002 intorno dalla sezione ritmica di Elio e le Storie Tese, ovvero Faso (basso) e Christian Meyer (batteria), più il chitarrista Alessio Menconi (il 10 ad Arzachena); al trio Floors di Filippo Vignato (trombone, effetti), Francesco Diodati (chitarra) e Francesco Ponticelli (contrabbasso, elettronica), tre giovani musicisti tra i più interessanti della nuova scena italiana (l’11 agosto a Budoni); al quartetto di Matteo Pastorino (l’11 agosto a Loiri Porto San Paolo), voce emergente del clarinetto in Europa, nato e cresciuto in Sardegna ma di stanza a Parigi; al trio MAT (il 13 agosto a Ittiri) di Marcello Allulli (sax tenore), Francesco Diodati (chitarra) e Ermanno Baron (batteria), sulle scene dal 2007 e prossimo a firmare il suo quarto album; al pianista Paolo Di Sabatino, alla testa del suo trio (il 14 agosto a Mores) con Marco Siniscalco (basso) e Glauco Di Sabatino (batteria), lo stesso organico che il pubblico di “Time in Jazz” ritroverà sul palco ad accompagnare Fabio Concato. E, ancora, riflettori puntati sul pianista umbro Ramberto Ciammarughi, sia in solo (il 14 a Bulzi) sia insieme allo scrittore Gavino Ledda e a Paolo Fresu per dare forma a una produzione originale (“Sa Divina Cummedia” il 13 agosto a Oschiri) che trae origine dalla prima e coraggiosa traduzione dell’opera di Dante in sardo. A Fresu spetterà anche il compito di chiudere la serie di concerti in quello che è ormai da qualche edizione il teatro dell’ultimo atto del festival, lo Stagno di San Teodoro (il 16 agosto): ad affiancare il trombettista, questa volta, un protagonista del jazz scandinavo, il contrabbassista svedese Lars Danielsson, per ripercorrere dal vivo note e emozioni del loro album “Summerwind”.
Berchidda è culla di tanti talenti e realtà musicali che anche quest’anno troveranno spazio nel festival, come la storica Banda Musicale “Bernardo De Muro”, la Funky Jazz Orkestra, chiamata a esibirsi sia in concerto sia in street parade nelle vie e nelle piazze del paese, e il batterista Giovanni Gaias, impegnato con il suo trio tutte le notti nello spazio dopoconcerto insieme a ospiti ogni volta diversi e poi sul palco di piazza del Popolo, con la partecipazione del duo blues Don Leone e del chitarrista tuareg Bombino, per la tradizionale festa di Ferragosto.
Numerose e articolate, come sempre, le sezioni collaterali del festival, tra cui “FestivalBar”, ciclo di show-case in programma ogni sera nei bar berchiddesi, e “Time to Children”, iniziativa dedicata all’educazione musicale dei più piccoli, oltre a un folto calendario di appuntamenti di mostre, presentazione di libri, rassegne di film, documentari e incontri con degustazioni di prodotti dell’enogastronomia locale.
Maggiori info: www.timeinjazz.it; www.facebook.com/timeinjazz