In libreria “La storia del jazz” di Onori, Brazzale e Franco: oltre un secolo di musica dalle radici alla contemporaneità

È in libreria, da alcuni giorni, “La storia del jazz”, poderoso volume (595 pagine; 29,90 euro; Hoepli editore) scritto dal critico musicale, saggista e storico Luigi Onori, dal musicista, docente e direttore d’orchestra Riccardo Brazzale e dal musicologo, docente e direttore artistico Maurizio Franco: un viaggio lungo oltre un secolo di musica, dalle radici fino alla contemporaneità, attraverso personaggi, stili e tecnologie. In quest’opera, impreziosita dalla prefazione del regista Pupi Avati, grande appassionato del genere e clarinettista in gioventù in un’orchestra dixieland di Bologna, il jazz è ritratto nella sua complessità globale. La principale novità di questa pubblicazione sta nell’aver affiancato in modo organico USA, Europa e Italia, mostrando come il linguaggio jazzistico, nato in Nordamerica, si sia radicato e modificato nel Nuovo e Vecchio Continente e nel mondo. Una delle undici sezioni che compongono il testo (“Skies Of Europe”), infatti, è interamente dedicata alle scene del jazz europeo.
Un’altra caratteristica peculiare è il taglio divulgativo della narrazione: l’informazione, le analisi, i riferimenti storico- sociali e le tendenze vengono proposti in capitoli godibili sia dai neofiti sia dagli appassionati, corredati di box (con schede tecniche sul linguaggio musicale), discografia (oltre 300 album) e cronologia. Le ultime cinque sezioni sono dedicate al jazz dagli anni Sessanta ad oggi, un periodo contrassegnato da jazz-rock, terzomondismo, revival e nuove avanguardie.
“La storia del jazz” è un’opera che parla del linguaggio nato nelle città, da New York a Parigi; dei luoghi dove ha costruito la sua storia, dal Birdland al Music Inn; di donne e uomini, solisti, compositori, arrangiatori e cantanti, da Louis Armstrong a Massimo Urbani, da Duke Ellington a Jan Garbarek, da Mary Lou Williams a Gil Evans, da Billie Holiday a Cécile McLorin Salvant.

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