MILANO – Sabato 22 febbraio, alla Camera del Lavoro di Milano, è in programma il concerto intitolato “D-Bus, Debussy nel jazz”, a cura del sestetto guidato dal pianista e compositore Gianluca Di Ienno. Questo importante appuntamento (inizio live ore 17.30; ingresso 10 euro + 5 euro di tessera associativa) è l’ultimo dell’attuale stagione dell’Atelier Musicale, la rassegna organizzata dall’associazione culturale Secondo Maggio, in cui si indagano i rapporti tra il jazz e la musica eurocolta, questa volta centrati sull’impressionismo di Debussy (ma anche di Ravel) e i suoi riflessi sulla musica di derivazione afroamericana.
Su Duke Ellington, Bill Evans, Bix Beiderbecke, Miles Davis, George Gershwin e tanti altri musicisti americani, il mondo armonico e le sfuggenti atmosfere dell’impressionismo hanno, infatti, rivestito un ruolo importante per la definizione della loro musica. Partendo da questo dato di fatto, un pianista colto e raffinato come Gianluca Di Ienno ha messo a punto un programma articolato, basato fondamentalmente su proprie composizioni, in cui si utilizza quel mondo per realizzare un ampio affresco sonoro nel quale non manca nemmeno l’apporto dei suoni elettronici contemporanei.
Il progetto vuole dunque mettere in luce gli elementi peculiari di quell’universo sonoro, trovando un collegamento personale (il “bus” del titolo, inteso come canale di connessione) con cui reinterpretare i segnali e i simboli di quello che chiamiamo impressionismo musicale. Il risultato è una musica in cui si utilizzano l’atonalità e il modalismo per creare specifiche atmosfere, situazioni musicali particolari e una varietà timbrica cangiante e coinvolgente.
Gianluca Di Ienno è un brillante performer che suona anche l’organo e le tastiere, che utilizza l’elettronica e che vanta una già lunga carriera, che lo ha visto al fianco di importanti musicisti italiani e stranieri con i quali ha suonato in festival e rassegne un po’ in tutto il mondo. Il gruppo che porta all’Atelier comprende diversi eccellenti esponenti delle ultime generazioni del jazz italiano: il trombonista Andrea Andreoli, il sassofonista e flautista Andres Villani, il tenorista Michele Polga, il chitarrista Roberto Pianca e il batterista Alessandro Rossi. Si tratta di musicisti conosciuti e apprezzati, portatori di quel vasto spettro stilistico necessario per realizzare la musica del progetto “D-Bus”. Un concerto diverso, lontano da tante proposte ripetitive e normalizzanti, in cui prevale un’idea forte e sicuramente originale.