Per lui sarà la terza volta a JAZZMI, sempre nello stesso luogo: il Triennale Milano Teatro, che un tempo si chiamava Teatro dell’Arte e dove da spettatore ha assistito a un concerto indimenticabile di John Coltrane e a un altro, altrettanto memorabile, di Sonny Rollins. Enrico Rava, 80 anni compiuti lo scorso agosto, si esibirà martedì 5 novembre (inizio live ore 21; Biglietti qui) in quintetto, ribattezzato per l’occasione”Special Edition”, con i musicisti con cui ha suonato più di frequente negli ultimi anni e, cioè, Giovanni Guidi (pianoforte), Francesco Bearzatti (sax), Francesco Diodati (chitarra), Gabriele Evangelista (contrabbasso) ed Enrico Morello (batteria).
Trombettista autodidatta folgorato da Miles Davis («Ho cominciato a suonare questo strumento da solo, dopo aver visto un suo concerto a Torino nel 1956»), Rava è di gran lunga il jazzista italiano più famoso al mondo e non si fa un torto a nessuno se gli si riconosce il ruolo di padre nobile dell’intero movimento jazzistico italiano. La sua biografia è nota: in oltre mezzo secolo di carriera, si è fatto apprezzare tanto in Italia quanto sulla scena internazionale, collaborando con musicisti del calibro di Gato Barbieri, Steve Lacy, Roswell Rudd, Carla Bley e Cecil Taylor. Ma anche con Richard Galliano, Joao Gilberto, Lee Konitz, Pat Metheny, Joe Lovano, Geri Allen e Michel Petrucciani, solo per citarne alcuni. Ha vissuto a Buenos Aires, a Londra e a New York, dove è venuto a contatto con i più importanti musicisti dell’avanguardia free.
La sua schiettezza umana ed artistica lo pone al di fuori di ogni schema e ne fa un musicista rigoroso ma incurante delle convenzioni. La sua poetica immediatamente riconoscibile, la sua sonorità lirica e struggente, sempre sorretta da una stupefacente freschezza d’ispirazione, risaltano fortemente in tutte le sue avventure musicali. Nella sua lunga carriera, Rava ha collaborato non solo con i più grandi jazzisti mondiali, ma anche con personaggi di caratura come Andrea Camilleri, Michelangelo Pistoletto, Francesco Tullio Altan e Bernardo Bertolucci. Quest’anno è stato insignito dell’Onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana.
Curioso come pochi altri (si è avvicinato anche al mondo dell’opera e al pop di Michael Jackson), instancabile, amatissimo dal pubblico e dalla critica, ormai da diversi anni Rava si è ritagliato il ruolo di scopritore di nuovi talenti, come lo sono gran parte dei musicisti che suoneranno con lui per JAZZMI. Milano, città alla quale il trombettista torinese (nato a Trieste) è profondamente legato, non vede l’ora di festeggiarlo.