Riparte a Milano dopo la (breve) pausa di agosto la stagione musicale di Area M, che nei mesi scorsi ha portato nel capoluogo lombardo stelle di prima grandezza della scena jazz internazionale (un nome su tutti: Chucho Valdes) e nazionale (da Paolo Fresu a Fabrizio Bosso). Il primo appuntamento di settembre è in programma lunedì 9, nel suggestivo scenario dell’Abbazia di Chiaravalle (via Sant’Arialdo 102; inizio live ore 21; ingresso 7-12 euro), con il concerto della Ur-Kestra e come special guest del trombettista statunitense Steven Bernstein (foto), uno dei maestri contemporanei della musica improvvisata newyorkese, in grado di assicurare con la sua presenza sul palco un giusto tocco di spettacolarità.
La Ur-Kestra è un ensemble formato da una “nouvelle vague” di musicisti residenti nel quartiere milanese di Città Studi, non solo attivi come apprezzati strumentisti ma anche come impresari discografici con l’etichetta Ur Records. La formazione, diretta da Massimiliano Milesi (sax), è composta da Andrea Baronchelli (trombone), Gabriele Boggio Ferraris (vibrafono), Luca Pissavini (contrabbasso), Ermanno Baron (batteria) e Luca Dell’Anna (pianoforte e tastiere).
Tra i prossimi appuntamenti di Area M segnaliamo mercoledì 2 ottobre, al Conservatorio di Milano, “la notte dei vibrafoni”, il tributo al vibrafonista Milt Jackson, fondatore del mitico Modern Jazz Quartet, da parte di Andrea Dulbecco, dei due grandi specialisti americani David Friedman e Tony Miceli e di altri virtuosi italiani dello strumento.
Degno di nota è anche il progetto “My name is Anita” (lunedì 14 ottobre al Teatro Menotti) del quartetto guidato dalla cantante Elisabetta Antonini e formato da Dado Moroni (piano), Francesco Puglisi (contrabbasso) e Nicola Angelucci (batteria), che omaggerà la celebre cantante statunitense Anita O’Day, di cui quest’anno ricorre il centenario della nascita.
Martedì 22 ottobre, nella Sala Verdi del Conservatorio di Milano, ci sarà una replica de “La Norma in Jazz”, versione in chiave jazz del capolavoro di Vincenzo Bellini, con gli arrangiamenti e la direzione di Paolo Silvestri e la tromba solista di Paolo Fresu, qui alla testa dell’Orchestra Nazionale Jazz dei Conservatori.
Infine, dal 27 al 31 ottobre, al Teatro Menotti andrà in scena “To be or not to bop – Omaggio a Dizzy Gillespie”, reading tratto dall’omonima autobiografia del grande trombettista, band leader e compositore americano con il fondamentale contributo del virtuoso della tromba Giovanni Falzone, qui arrangiatore e direttore di Area M Orchestra, e con la voce recitante di Corrado D’Elia. Il progetto mira a restituire, in tutta la loro modernità, alcuni dei temi più famosi di Gillespie, a supporto della lettura di alcune pagine (tratte dall’autobiografia di Gillespie “To be or not to bop” edita da Minimum Fax) ricche del suo inconfondibile umorismo.